venerdì 18 settembre 2015

Presenze

la sera si fa lunga
come i suoi passi
li sento
li senti
li ignoriamo per quella piccola regola
che abbiamo
che non si hanno orecchie per sentire
ciò che non si vede.

il gatto avanza
passi lunghi, felpati.
Si ritira.
E' una femmina.
La chiamiamo gatto.
E' un "gato".
Dici tu.

vorresti appoggiare la testa su di me
metterla al sicuro
forse in mezzo al mio seno
una carezza magari
ma ho le mani che puzzano di disinfettante
e gli occhi stanchi.

mi dici
cosa?
"sono vecchia"
-rispondo-
sorridi a metà.

c'è qualcosa
dev'essere quel vaso aperto
che avevamo sigillato,
quell'aria funesta,
lieve,
inevitabile,
che è uscita.

non crediamo alle premonizioni
per cui
ti versi un altro bicchiere di vino
mi verso un altro bicchiere di vino.

siamo inebriati
di vino
di aria
di niente.



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